Una esperienza di accoglienza di docenti in formazione danesi
di Ida Spagnuolo del Centro di Ricerca e Formazione permanente per l’insegnamento delle discipline scientifiche
Nel 2004, in qualità di docente di matematica nella scuola secondaria e di supervisore nelle Scuole di Specializzazione per l’insegnamento, ho avuto l’opportunità di iniziare ad occuparmi del Progetto Lauree Scientifiche, progetto che aveva tra gli obiettivi anche quello di avviare un processo di crescita professionale degli insegnanti delle medie superiori, basato su attività innovative di ricerca/formazione in campo laboratoriale. Come ormai è noto la progettazione dei laboratori PLS ha visto il coinvolgimento di moltissimi docenti che hanno avuto la possibilità di lavorare insieme apprendendo dall’ambito universitario le recenti ricerche e producendo materiali per una didattica efficace delle discipline scientifiche.
Attualmente sono impegnata, unitamente a due colleghe, nella realizzazione del laboratorio Logica Formale e Logica Naturale (Responsabile Scientifico Prof.ssa Laura Catastini) presso il Liceo Morgagni di Roma. Il laboratorio è stato aperto anche ad alcuni studenti e docenti di matematica dei Licei Manara e Montale e dell’Istituto Tecnico Caffè e il confronto continuo proprio dell’attività laboratoriale, è altamente positivo sia per gli studenti che per noi docenti.
Alla fine del mese di gennaio il nostro liceo, su indicazioni del Prof. Claudio Bernardi dell’Università Sapienza di Roma, è stato contattato dal Prof. Franco Favilli direttore del Centro di Ateneo di Formazione e Ricerca Educativa dell’Università di Pisa per chiedere la disponibilità ad ospitare martedì 8 febbraio, 24 docenti tirocinanti danesi del VIA University College di Aarhus – DK (http://www.viauc.com) in visita a Roma, nel quadro delle attività di scambio internazionale finalizzate alla formazione dei docenti europei.
Ci è sembrata un’opportunità di crescita per noi tutti docenti di matematica, per gli studenti del nostro liceo e abbiamo accettato!
Ho subito proposto che questi docenti seguissero, oltre ad alcune lezioni di matematica in ambito curricolare, l’attività laboratoriale pomeridiana del Piano Lauree Scientifiche Logica Formale e Logica Naturale che proprio il giorno 8 febbraio prevedeva il III incontro. Argomento: sillogismi categorici e diagrammi di Eulero.
Perché questa proposta? Per far conoscere questo tipo di attività per “classi aperte”, attività frutto di progettazione di più insegnanti e che sono condotte con modalità laboratoriali.
Naturalmente ci siamo posti il problema della comunicazione: nel corso della mattinata piccoli gruppi di tirocinanti sarebbero stati ospitati nelle classi accompagnati da studenti di quinta liceo con funzione di tutor ed interprete, ma come fare per l’attività pomeridiana? Un interprete danese!
Normalmente il laboratorio di logica lo svolgiamo in due gruppi (gli studenti sono circa 50) ma in questa circostanza abbiamo dovuto utilizzare la sala conferenze.
Il nostro amico interprete – il Dott. Bruno Berni – (al quale avevamo precedentemente inviato il materiale) ha illustrato ai docenti danesi le linee generali del progetto e il contenuto del laboratorio e l’attività è iniziata.
Ogni slide è stata tradotta, così come le schede di lavoro che via via venivano consegnate agli studenti.
I nostri ospiti erano attenti a tutto e volevano comprendere fino in fondo l’argomento – i sillogismi – la nomenclatura (non è stato certo facile per l’interprete spiegare i termini “premessa maggiore”-“premessa minore”…) e svolgere anche qualche esercizio, proprio come facevano i nostri studenti! Più di un tirocinante ci ha mostrato la soluzione grafica di qualche sillogismo e ci ha chiesto conferma del risultato trovato.
Ci hanno rivolto molte domande, in particolare le seguenti:
- Chi ha preparato il progetto e l’attività?
- Gli studenti sono stati selezionati?
- Qual è l’età degli studenti?
Abbiamo risposto alle loro domande e anche noi ne abbiamo poste loro, in particolare abbiamo capito che in Danimarca non esistono nelle scuole superiori attività di questo tipo e che la logica aristotelica non è oggetto di studio. Quello che abbiamo potuto riscontrare è stato un grande interesse: hanno preso appunti e abbiamo dato loro il materiale dell’incontro.
Anche alla luce delle attività seguite durante l’intero arco della giornata, vorrei a questo punto esplicitare alcune considerazioni tenendo conto che tutti questi docenti in formazione andranno ad insegnare matematica ma in livelli scolari diversi (scuola primaria o secondaria) e che non tutti hanno seguito un corso di laurea in discipline scientifiche.
La prima cosa che ho notato è stata l’attenzione circa gli argomenti trattati: in particolare hanno cercato di capire quali motivazioni avessero spinto noi docenti a trattare questioni di logica ed in particolare i sillogismi aristotelici e quali prerequisiti fossero necessari agli studenti per affrontare tali argomenti. Mi è sembrato di capire che la possibilità, per noi docenti, di poter autonomamente scegliere alcune tematiche, studiarle e svilupparle in collaborazione con le Università e proporle agli studenti, sia una modalità poco diffusa in Danimarca. E su questo punto infatti ci hanno posto diverse questioni.
La seconda cosa è stata l’attenzione per la metodologia e mi è sembrato di cogliere, oltre alla condivisione, un duplice apprezzamento: da una parte per il coinvolgimento diretto degli studenti, dall’altra per il loro stesso coinvolgimento nell’ottica della formazione. In effetti questo secondo aspetto mi era già apparso evidente nell’ultima parte della mattina quando insieme ad una collega ho illustrato ai nostri ospiti un’attività di accoglienza per le classi prime chiedendo la loro interazione, ossia invitandoli a lavorare – formulando congetture e utilizzando schede – sullo stesso percorso e con le stesse modalità proposte agli studenti.
Alla fine della giornata eravamo tutti stanchi ma molto soddisfatti, forse anche un po’ increduli per essere riusciti in un’impresa ambiziosa: comunicare non solo i contenuti ma anche esplicitare la metodologia frutto di attività di ricerca. I nostri ospiti ci hanno salutato soddisfatti e anche un po’ stupiti forse perché condizionati da una campagna di stampa che non vede nella scuola italiana aspetti innovativi!