di Franco Ghione (direttore del Centro) e Francesco Mattoccia (III B Ist. Magistrale “Maccari”)
Si stanno felicemente concludendo i 22 laboratori organizzati da Centro nell’ambito del Progetto Lauree Scientifiche. Alla fine di questa attività pubblicheremo un dettagliato rapporto sui risultati raggiunti, che sappiamo ormai essere decisamente positivi. Al di là delle compilazioni ufficiali delle schede di valutazione proposte su scala nazionale, e di un approfondito rapporto sull’intera attività che pubblicheremo sul sito, a noi referenti arrivano anche le osservazioni e i resoconti informali, verbali o scritti, degli insegnanti coinvolti nel progetto, vicini all’umore e alle reazioni emotive degli studenti. Costantemente ci viene riportato dai professori l’alto grado di coinvolgimento, di partecipazione attiva, di interesse anche giocoso dei giovani che lavorano agli argomenti proposti.
Mi piace oggi pubblicare la prima testimonianza diretta degli studenti, con una lettera nella quale la voglia di dire ha vinto la naturale timidezza di fronte all’Università. L’episodio è accaduto durante la cerimonia di consegna degli attestati universitari agli studenti dell’istituto magistrale “Fr. lli Maccari” di Frosinone, che hanno partecipato attivamente al laboratorio Logica formale e logica naturale. Il laboratorio ha l’obiettivo di evidenziare le differenze tra la logica del pensiero naturale, che regola i rapporti tra gli individui con proprie leggi di inferenza spesso inconsapevoli, legate allo stile delle conversazioni, e la logica formale alla base della matematica e del linguaggio scientifico. Un gruppo di studenti, da sempre decisamente refrattari alla matematica, attratti dall’argomento inusuale, ha deciso di partecipare al laboratorio e uno di loro, alla fine della cerimonia di chiusura, ha voluto esprimere per iscritto la propria meraviglia, consegnandomi questa lettera indirizzata al Centro che volentieri pubblico:
“Sicuramente l’impatto con la matematica che noi ragazzi abbiamo non è dei migliori, anzi è decisamente catastrofico, dopotutto l’idea di risolvere un’equazione non è delle più eccitanti, ma soprattutto ti porta ad un quesito elementare ed apparentemente ragionevole, che in realtà nasconde l’alibi per non applicarsi con più impegno, la domanda che ci si pone è: ”A cosa mi servirà mai la matematica nella vita?”. Ecco, è proprio questa la domanda, alla quale la risposta ci sembrava inesistente fino ad un mesetto fa finché non abbiamo iniziato a partecipare a questo progetto e con l’ottimo lavoro svolto dai docenti incaricati, abbiamo imparato a guardare oltre ciò che vediamo, oltre ciò che appare noioso e inutile. Per poi capire che la matematica non è risolvere un’equazione, bensì saper utilizzare al meglio la propria capacità di ragionamento aldilà delle conoscenze specifiche. Dopotutto basta pensare ai filosofi dell’antica Grecia per dimostrare il nesso che lega la matematica al ragionamento, ma aldilà di tutto ciò, il concetto fondamentale che ci ha regalato questo corso è che la matematica è presente in qualsiasi cosa che facciamo, di conseguenza occupa un ruolo fondamentale per il conseguimento dei nostri obbiettivi, qualsiasi essi siano.
Francesco Mattoccia |
Il successo del laboratorio, grazie all’ottimo lavoro degli insegnanti, il cui materiale è scaricabile da questo sito, consiste soprattutto nell’essere riusciti a dare significati all’attività matematica formale, rispondendo alla naturale ricerca del senso che giustamente gli studenti richiedono. In questa scoperta sta anche una soddisfazione intima che spesso è di stimolo allo studio e alla crescita di una propria autostima. Mi hanno poi raccontato gli insegnanti che questo studente, con un certo orgoglio, per la prima volta, era riuscito a prendere una voto alto in un compito di matematica. Eureka!
3 Maggio 2010